Isole di Penba, Zanzibar e Mafia
A Zanzibar Stone Town, la città di pietra: vicoli stretti, fatiscenti palazzi, le cui porte riccamente intarsiate, rimangono le sole vestigia di un passato splendore.
La preghiera dal minareto di una moschea, uomini in kanzu e kofia, arabesche melodie di violini di un’orchestra taarab, eredità del dominio dei sultani omaniti.
La grande vela di un dhow evoca gli antichi commerci di avorio, spezie e schiavi.
Affaccendati negozianti indiani in botteghe piene zeppe di ogni sorta di mercanzia, riconducono alle Indie e all’oceano indiano.Mercati dai colori vivaci della frutta tropicale, delle spezie e delle allegre donne in kanga riportano all’Africa nera.
Fuori dalla città di pietra: le capanne di fango, gli alberi di mango e papaia, i banani, le palme da cocco, le bianche e deserte spiagge, l’orizzonte turchese e smeraldo dell’oceano.
E poi il mondo sottomarino, i fondali della paradisiaca isola di Mnemba, l’isola di Mafia con 820 kmq di riserva marina, 400 specie di pesci, quattro tipi di tartarughe e 50 tipi di coralli.
La verde Pemba, selvaggia e ribelle, dove aleggia insieme al profumo di chiodi di garofano, un senso di mistero e di magia.